venerdì 19 aprile 2013

Il Suicidio

Si sono concluse le due prime votazioni con il candidato Marini. Nella prima ha superato a fatica la metà dei voti, la seconda è stata la preparazione di un suicidio politico. Una volta appresa la notizia che nell'assemblea del Pd è passata la proposta di votare Franco Marini alla presidenza della Repubblica, la folla che si era radunata fuori dal teatro Capranica ha cominciato a gridare: "non vi votiamo più, non vi votiamo più", mentre altri dicevano: "non lo fate, non lo fate". Alcuni di loro avevano in mano un foglio con su scritto: "se non votate Rodotà, non vi votiamo più". La candidatura di Franco Marini sembrava quella in grado di realizzare le maggiori convergenze.  Bersani nel pomeriggio ha sottoposto per l'approvazione l'elenco al Cavaliere. Tre nomi, una garanzia: Amato, D'Alema, Marini. Sono iniziati i preparativi per l'eutanasica scomparsa del partito. Renzi che comincia a diventare simpatico, è costretto sempre a fare un figurone, inizia a sparare sugli inermi coglioni che hanno beccato alle trame di Berlusconi. La smania del Migliore e del povero Amato è nota a tutti. D'Alema è stato già uccellato da Napolitano, vuole tentare l'ultimo colpo prima di sparire. Non accetto che il Vangelo e il cristianesimo, ha detto il sindaco fiorentino, siano lo strumento attraverso il quale si chiedono i voti. Una rivoluzione francescana, chissà dove li andrà a trovare Zerbini? Marini ha sancito la fine del pidi e del centrosinistra. Due fave con pochi voti.  Grillo può andare a veleggiare tranquillo, attenzione che il Marini che ha suicidato il pidi non sia il Prodi che distrugge il MoVimento. Rodotà fino alla fine, in fondo ha solo 80 anni.