domenica 21 aprile 2013

W La Monarchia

Silvio Berlusconi non poteva sperare di meglio. Nei suoi conciliaboli lo spifferava dal 26 febbraio, dopo il pareggione elettorale. Da un bis di Napolitano mi sentirei garantito. In questi sette anni si è comportato in maniera imparziale e super partes come dev'essere un presidente della Repubblica. Molto meglio di certi nomi che circolano. Allora Bersani era convinto di poter spaccare il fronte grillino, sembrava pura fantapolitica. Cinquanta giorni dopo, davanti alle macerie del partito democratico e il totale stallo istituzionale, quel desiderata recondito è diventato realtà. Berlusconi esulta, il giorno dopo aver schivato il fantasma di Prodi al Quirinale, il suo peggior nemico. Morale: reincarico per Re Giorgio, Pd frantumato, e Silvio di nuovo insperabilmente al governo. Non male per un signore che appena due mesi fa temeva di finire a piazzale Loreto, dieci punti sotto il centrosinistra, e un partito totalmente allo sbando. Ma questa sinistra farebbe resuscitare anche gli zombie. Con una velocità sospetta, come nel conclave papale, improvvisamente abbiamo un Presidente molto simile al vecchio, un Governo e Dieci Saggi Ministri