lunedì 15 aprile 2013

Un Giro D'Orologio

È come se il Nazareno non ci fosse mai stato. Solo un piccolo incedente di percorso. Come se il Pd a Riccione, nonostante stia vivendo la sua più profonda e drammatica crisi di credibilità e consenso, per uscire dal pantano in cui si è per incuria e arroganza imprigionato, avesse deciso di restare ancorato a se stesso e alle sue pratiche da retrobottega. Sembra proprio che sia così, altrimenti non si spiega come sia stato possibile l 'emergere e il consolidarsi della candidatura del fantinoCasadei, per molti vincente, alla guida della segreteria del partito. Si dirà che è una candidatura di transizione. Si dirà pure che è il solo, ancor più della monellaFabbri, sua antagonista all'incarico, in grado di riannodare le fila di un consenso ampiamente perduto. Uomo di capacità e di equilibrio. Aperto e dialogante. Tessere di virtù, più che altro del tutto, ai molti, nascoste, che garantiranno al partito quella necessaria convergenza e unità, nonostante l'auto distruttivo scontro interno nazionale. Ma in realtà, la candidatura del fantinoCasadei non fa altro che testimoniare ancora una volta che il Pd a Riccione, rinuncia a dare una vera risposta alla richiesta di cambiamento che la città gli ha urlato in faccia, fino a farlo diventare sordo. Il fantinoCasadei è il simbolo di una operazione che se non fosse così impaurita sarebbe da considerare davvero suicida. Espressione di quella politica delle convergenze, questa sua gattopardesca e oserei dire banale candidatura prova a far fare alla politica riccionese un triste giro d'orologio, spostando le sue lancette indietro di tre anni. Nel malcelato tentativo di rifare il percorso, senza nemmeno per un attimo far tesoro dei tanti errori e del tempo passato e ahimè sprecato. Con il fantino candidato segretario si rinsaldano le vecchie alleanze, si riannodano gli antichi favori. Le anime belle ritrovano un rinnovato ardore. Cambia solo il fantino. Ma il traguardo e la lo spettacolo sono sempre gli stessi. Come se nulla fosse, come se nulla è stato. Povero partito, senza più alcuna speranza. Povera città che incredula li guarda e si ritrova senza futuro. 
alberto nardelli