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Il miscuglio democomunista chiamato Pidi, ora gestito da Bersani, probabilmente vincerà le elezioni per mancanza d'avversari, i pronostici quasi unanimi lo certificano, assieme alla certezza che dopo pochi mesi saremo costretti a rivotare, con l'unica consolazione che non avremo George a scegliere il Premier non eletto. Il suo settennato è finito male, se pensiamo alle differenze abissali tra i discorsi dei due ultimi capodanni, si riesce a capire il destino prossimo futuro: un caffè a Napoli. Nel 2013 forse non falliremo, c'è ancora qualcuno che sta peggio, è solo una prospettiva rimandata. Lo spread esiziale per il Cavaliere come una Ruby finanziaria, ha toccato la Quota Monti senza che il Bocconiano avesse fatto niente o forse per quello, per dimostrare ai tanti beoti circolanti quanto siamo in grado di incidere sui mercati con le nostre agende del cazzo. Il pidi si trova, senza volerlo, causa primarie, proiettato sulla sponda sinistra politica a stretto contatto con Vendola che non disdegna ed ..Ingroia, il nuovo Tonino da combattimento con una infinita collezione di armi siciliane che sembrano pesanti leggendo le rateali notizie che arrivano da quelle parti. Rimane il M5Stelle da votare. Per assetarci di notizie, tutti i giorni iniziamo la processione nel web, ci sono siti inevitabili nelle loro usuali porcherie informative, che si sono improvvisamente trasformati, da promotori finanziari del Monti&Bersani al....Bersani e..Monti. Avrete capito di chi stiamo parlando, naturalmente della prima tessera pidi, che scrive attraverso Scalfari e qualche volta (male) con la firma del finto direttore. I siti di riferimento nazionali hanno fallito il loro compito, alcuni, montiani della prima ora, come Corriere, Stampa e Messaggero pencolano tra larvate critiche e l'inevitabile sostegno camuffato come unica speranza. Hanno costretto il pidi allo spostamento deciso verso la sinistra sindacale, il king maker in questo momento è Fassina, conta più di Bersani, senza fatica. Le primarie oltre a mostrare un copiato grillismo post comunista, con l'elezione di tanti giovani in particolare donne, sconosciute all'apparato, affermate attraverso il web tanto deprecato. Saranno forse il primo partito, ma esploderanno tutte le contraddizioni ancora presenti. Come si conciliano queste nuove e salutari forme e pensieri con la permanenza del peggiore armamentario democristiano? Non a caso il Letta Giovane(?) predica pazienza, ha capito che per la sempre più ridotta pattuglia dorotea si prospettano giorni duri. Matteo si è defilato, ha fatto bene, lo scenario definitivo non si aprirà a febbraio, il futuro gioca per lui. A noi sembra che il destino del vincitore Bersani sia già segnato. Continuate a pensare che votare MoVimento, vi allontana da questi.