martedì 28 maggio 2013

Day After

Oggi, come tutti, ho perso un sacco di tempo a leggere analisi del giorno dopo sulla “sconfitta” del Movimento 5 Stelle. Ce n'è per tutti i gusti, dall'analisi competente e consapevole del mio amico Luigi a frasi tipo “forse era meglio allearsi con il PD” di qualche idiota, che non ho capito perché ha votato M5S. Anche io ho la mia analisi, chiaramente, ma non è sulla sconfitta, semplicemente perché ritengo non ci sia stata. Sono uno sciocco? Un fondamentalista? Grillo mi ha promesso che riposerò con 99 vergini se morirò pensando che siamo i migliori? Niente di tutto questo, io semplicemente parto da un presupposto diverso. Il fallimento sta nel non realizzare uno scopo, ma ci stiamo chiedendo qual'era lo scopo? O meglio abbiamo capito qual'era lo scopo? A me sembra che il primo assaggio di GOVERNO abbia fatto diventare molti di noi dei politici tradizionali, con pensieri tradizionali, ma lo scopo non è mai stato questo. Si è sempre detto che lo scopo era di sovvertire civilmente l'ordine precostituito, non di farne parte. Io ho votato il Movimento 5 Stelle e ne sono parte attiva perché il mio scopo era quello di rovesciare il tavolo non di apparecchiarlo. Il famoso 100% di Beppe Grillo, che sarei curioso di sapere in quanti hanno capito veramente, rappresentava la fine della partitocrazia e la consegna nelle mani della cittadinanza del proprio destino. Neanche il Movimento 5 Stelle deve servire più, questo è lo scopo. C'era forse qualcuno che pensava che questo potesse essere realizzato in un anno, con solo 8 milioni di voti? Io non l'ho mai pensato, ho il mio scopo ben presente e non sono stato sconfitto manco per il cazzo. A tutti quelli che dicono “abbiamo sbagliato” spero che stiano facendo considerazioni solo sul loro operato. Ci sono battaglie, ce ne sono molte nella vita di ognuno di noi e poi c'è la guerra, per cui conta solo il risultato finale. Le amministrative sono una battaglia e se si leggono i dati rispetto alle amministrative del 2008, non alle politiche, noi siamo cresciuti e gli altri sono calati. Volevate Roma al primo colpo? Roma ha cresciuto in seno per 2000 anni questa politica, avete un idea di quante migliaia di persone ci siano nella Capitale che hanno interesse a mantenere le cose così come sono? L'unico dato da analizzare è il disinteresse della gente, quello si che fa danno ed è quello che dobbiamo superare. Il disinteresse cala su tutti, colpisce noi come gli altri, se gli altri hanno apparentemente più preferenze è solo perché hanno più apparato. Come dobbiamo stimolare l'interesse? Con le Televisioni, con i Giornali, alleandoci con il Partito Unico? Niente di tutto questo ci da risultato, non è il nostro campo. La tecnica è una sola: Credere noi per primi a quello che stiamo facendo. Lavorare duro per ottenere risultati tangibili. Non accettare compromessi. Stare tra la gente e spiegare in continuazione quello che facciamo e, magari, facciamolo fare anche a loro. Personalmente preferisco avere a che fare solo con persone che vogliono eliminare il problema, non allearcisi. Chiunque ritenga di aver sbagliato probabilmente ha ragione e può andare a fare altro. Davide Cardone