sabato 18 maggio 2013

Il Volo della Procura

Per la Procura il riferimento di Aeradria non può essere che il Presidente Masini accompagnato da uno dei tanti Cda dell'inciucio. La composizione è la stessa degli organi amministrativi (?) di Fiera/Palas, le modalità impongono che la gestione politica sia Diesse/Pidi, quella commerciale e servizi a cielle. Meccanismo oliato da anni, ha sempre funzionato benissimo fino a quando sono arrivati sette (7) trimestri di recessione ed i governi tecnici o politici dello stesso colore. I riferimenti, trattandosi di società interamente a capitale pubblico sono coloro che ne rappresentano le quote, partendo dall'azionista di maggioranza Vitali, in qualità di Presidente della Provincia, degno successore dell'altro mago dei voli Nando Fabbri. Invece di omeliare contro il magistrato, dovrebbe spiegare i meccanismi temporali ed amministrativi che hanno portato alla formazione, per il momento, di 47 milioni di debiti. Con l'aggravante della richiesta di un concordato in continuità, pensando di scaricare sui privati grandi, piccoli e piccolissimi le inefficienze manageriali. Un semplice quadro riassuntivo che indichi anno, ragioni e motivazioni della spesa, possibilmente con la relativa copertura o promessa. Chiediamo questo documento nella convinzione che solo la sua compilazione può mostrare eventuali connivenze o responsabilità politiche e personali di coloro che hanno approvato i bilanci come rappresentanti dei soci pubblici.  La cosa in prospettiva può assumere aspetti ancora più delicati se in quei bilanci fossero state indicate entrate invece di pie preghiere di ricapitalizzazione. Non accompagnate dai riscontri di apposite delibere dei consigli comunali/provinciali, gli unici soggetti istituzionali delegati ad autorizzare gli impegni di Comuni e Province. Ovviamente i creditori per non perdere i loro quattrini, hanno tutto l'interesse a dimostrare un coinvolgimento degli Enti locali, qualora si dimostrasse che gli eventuali attori di mere promesse, riportate sui bilanci di Areadria, siano gli stessi che in qualità di Soci li hanno approvati. Girava una voce, non definibile strana a Rimini, una Città non ancora fallita grazie all'indotto regalato da Fiera e Palas: il concordato in continuità si sarebbe fatto. Si  chiudeva il passato e si ricominciava. Il Tribunale invece ha dichiarato inammissibile la richiesta. Cosa succederà? Arriva il Commissario anche sulle piste? Decadono gli attuali amministratori, cadono tutte le ventilate e fantasiose privatizzazioni con improbabili advisor? Ricordiamo che la Procura, giustamente, si era opposta ai tarallucci e vini del concordato. Intanto per corroborare la continuità perdono un milione a trimestre stando fermi.