giovedì 23 maggio 2013

La Cronaca

Ieri sera all'Helvetia, l'hotel di Arlotti, giusto per far lavorare anche gli altri, era in programma la riunione dei circoli PD Rimini Nord per ascoltare, dalla viva voce del Sindaco, il futuro del loro territorio. Io ci sono stato. Mi immaginavo già racconti del tipo "eravamo io, Mauro, Gianluca, Marco, Massimo..", ma questa cronaca necessita di meno enfasi. Non siamo così importanti, agli occhi del Primo Cittadino, da essere coinvolti in posti dove si fa il futuro e dunque ci siamo limitati ad ascoltare. Cosa abbiamo ascoltato? Il Masterplan, qualsiasi cosa esso sia. Di più, il Masterplan applicato a Rimini nord, ma procediamo con ordine. Sia chiaro, non penso che Andrea Gnassi sia un "agente del male". Anzi sono convinto che, se ne avesse la possibilità, farebbe di tutto per essere colui che ha risolto i problemi di Rimini, sarebbe sciocco a non avere questo tipo di ambizione. Però questo Masterplan che si voleva vendere ieri sera è molto più simile ad uno studio di fattibilità, piuttosto che ad una soluzione e l'intervento di Biagini (non so se ne avesse l'intenzione) ha ben chiarito attraverso cosa, un amministratore, dovrebbe passare se veramente volesse realizzare ciò che veniva rappresentato negli slide. Un venditore di aspirapolveri porta a porta ha un repertorio. Quando entra in una casa non vende un oggetto, ma se stesso, con un discorso che ha provato mille volte. Non è necessario che il venditore creda nella bontà del prodotto (anche se poi finisce per farlo) l'importante è che reciti la sua parte, perchè quello che dice è studiato apposta per condurre il cliente in un percorso che serve a stimolare empatia ed emozione. Ieri sera mi sono trovato di fronte a questo tipo di vendita. Dopo più di un'ora il Taglianastri ci stava raccondando della Rivoluzione Industriale (pag. 44 del libro di storia delle medie), ossia eravamo ancora alla metà del '700 e molti, almeno tra noi, sono stati interessati da fenomeni di epistassi. Quasi un'ora e venti per lasciarsi alle spalle i fasti del Kursaal e atterrare violentemente sugli slide. Da li in poi un repentino cambio di marcia e una mitragliata di tabelle e foto dal proiettore: "Vai avanti, vai avanti, vai avanti.." - alla proiezionista. "Queste sono cose così complicate da spiegare.." - piuttosto spesso a noi. "Vai avanti, vai avanti, vai avanti.." In 20 minuti era tutto finito... e pensare che aveva premesso che ci voleva tempo, che avremmo potuto rimanere li fino a notte fonda se serviva a capire, che "mica si può fare PIM PUM" e liquidare il discorso. In quel punto si è intuito quanto vicino fosse stato a Bersani. Dunque. Un'ora e venti di premessa, venti minuti di spiegazione veloce e poi spazio alle domande, ma cosa minchia doveva domandare la gente visto che non ha fatto capire niente a nessuno e quelli che hanno capito preferivano tacere? Della guerra al mattone? Nessuno ha chiesto, o meglio, solo incidentalmente si è incrociata la sacra guerra del Sindaco. Mi fermo un attimo, io sono un fazioso, dunque sorge la necessità di auto mitigarmi per non decontestualizzare. Dunque faccio due cose: inserisco un link al commento di un secondo testimone, valente commentatore politico locale, e faccio una breve sintesi di quello che si è effettivamente detto. Il link è: http://www.salvarimini.com/2013/05/hotel-helvetia.html e il riassunto è questo: I soldi non ci sono, siamo in regime di salvaguardia per via del passaggio dal PRG al PSC, il Lungomare di Rimini Sud lo possiamo solo rittocare perché non ci appartiene, il Lungomare di Rimini Nord è vostro (riferito ai presenti) dunque portatemi proposte basta che non coccino con: PRG, PSG, Masterplan e altre norme del Demanio marittimo di cui ancora dobbiamo capire una fava. (integrazione di Biagini). Ricordatevi che, anche se nessuno vuole costruire la guerra al mattone va fatta, perchè non si sa mai. Applausi. [Tre ore in 5 righe.] Sono stato fazioso lo stesso? Si eh..? Ma come si fa dai...!? L'unica domanda ad avere un senso, le altre erano tutte rappresentazioni dei propri interessi particolari, è stata la domanda di una giovane mamma che ha chiesto cosa avevano intenzione di fare per la ciclabile di Viserbella. Pista assurda, come aveva preventivamente ammesso il Taglianastri, per cui si dovrebbe fare qualcosa dopo l'estate. Da capire come mai fino a poco fa non ci fossero i fondi nemmeno per colorarla, la citata pista. Posti che vai, promesse che fai. 
P.S. Una domanda pertinente l'ha fatta anche Marco Torri, ma di quella abbiamo le prove video. P.P.S. L'aspirapolvere non lo compro.
Davide Cardone.