mercoledì 22 maggio 2013

L'Esorcismo di Francesco

Dopo aver messo in piedi un'operazione di salvataggio vietata dalla Legge, riprovano con qualcosa di simile. La notizia di un teorico intervento di Fiera/Palas ricorda il tragico destino dei salvataggi operati da persone che non sanno nuotare o...amministrare. Sorgono alcune spontanee domande alle quali un Magnifico, anche in versione scocciata, potrebbe trovare il tempo per una risposta. Non può asserire che è troppo impegnato dalle manifestazioni. 1) Lo statuto delle decine di società di Cagnoni, tutte in naturale perdita, prevede il salvataggio di altre? 2) Quali sono i presupposti dell'operazione, un investimento, una acquisizione od ingresso come nuovo creditore? 3) L'operazione deve transitare dai consigli comunali, provinciali, per la natura del presunto Moscone i cui mutui sono garantiti dai due enti pubblici. Domande necessariamente sintetiche, propedeutiche a contesti più complessi anche di natura giudiziaria. Per esempio, quando si parla di privatizzazione dell'aeroporto a cosa si fa riferimento? Ai teorici trenta milioni di valore nominale o ad una cifra aziendale che tutti sanno molto vicino alla zero, numero sindacale. Per dare concretezza a questa privatizzazione serve un Piano Industriale che definisca ogni aspetto sia gestionale che immobiliare, ivi compresi eventuali sviluppi di nuove pianificazioni e varianti urbanistiche sulle immense aree di contorno alle piste fallite, il vero valore appetibile di quell'area.  Fatta questa brevissima sintesi, non è più saggio, invece di ricercare concordati in continuità impossibili, fare un un semplice commissariamento, giustificato e avvallato dai creditori? Produrre certezze, iniziando dalla cancellazione dei fantasiosi prodotti degli attuali e vecchi amministratori. Tutto cominciò con la boria autonomistica dei Fabbri, Maggioli, Cagnoni, lasciando perdere Ravaioli che dalla sua corsia non vedeva bene. Che siano i responsabili a riciclarsi nelle vesti dei salvatori solo a Rimini è non denunciabile. Abbiamo avuto notizia che il Sindaco avrebbe inviato una lettera a Masini nella quale si impegnava a fornire 700 mila euro. Considerazione brutale. Neanche il Sindaco di Rimini ciclabile può, con epistola, garantire niente, tanto meno a Masini. Esistono due ipotesi, entrambe viatico obbligatorio per immediate dimissioni. Non sapeva cosa faceva, grave. Lo sapeva, gravissimo. Ci piacerebbe sapere chi l'ha presa sul serio, non sarà per caso la solita Banca? Solo un intervento dell'esorcista Francesco può salvare le piste possedute dai debiti