mercoledì 29 maggio 2013

Parlo Come Mangio

Parlo come mangio. Chiedo quindi a Camporesi se si sente esentato dall'analisi svolta sul deludente risultato elettorale delle amministrative. Lo dico prima come elettore del Movimento Cinque Stelle e poi come uno che ha provato a fare qualcosa in più. Per continuare nella chiarezza, credo mi sia riconosciuto che di Demanio qualcosina capisco. Sono andato, invitato, ad una prima riunione dove si è deciso di formare un gruppo di lavoro sull'argomento. Sapendo bene del solito rischio di parlare del sesso degli angeli, ho chiesto subito la parola per inquadrare la materia. Purtroppo, tutto si è trasformato in un contesto di dilettanti allo sbaraglio, l'argomento centrale era diventato il wi-fi in spiaggia raccontato da un bagnino. Dopo avere cercato più volte di riportare il contesto dell'incontro nella sua giusta dimensione, me ne sono andato a casa, deluso. Ovviamente questa è una versione di parte, discutibile fin che si vuole, ma la sostanza ineludibile è chiedere che fine abbia fatto la stesura del Documento Programmatico che il Movimento si era impegnato a realizzare. Sono partito da una piccola cosa (?) per entrare nel problema centrale della sconfitta che sento al cento per cento anche mia. Fare politica è qualcosa in più del semplice contestare, dovendo anche proporre. Per proporre, servono due fondanti ingredienti, conoscenza e consapevolezza che alla fine si deve scegliere. Lo ha fatto Grillo,  forse arrivandoci d'istinto, con la sua analisi sui Garantiti, dicendo che Lui è il Movimento stanno con tutti gli altri. Va fatto a Rimini, come in ogni altra città, formulando serie proposte. Che siano difficili da realizzare siamo tutti d'accordo, ma è da questa impostazione concettuale che si parte. Detto questo, la discussione sulla formula organizzativa mi sembra stucchevole, se mettiamo insieme le regole giuste poste nei dieci anni complessivi di mandato e le autolimitazioni delle retribuzioni, con quanto sopra accennato, il rischio di diventare la casta democrat è assai remoto.
sandro baschetti