venerdì 24 maggio 2013

il Patto di Napolitano

Paolo Romani, uomo forte del Cavaliere a Mediaset, Forza Italia e nel Pdl, non parla mai a vanvera. Abbiamo letto una stupefacente intervista sulla dependance critica di Huffy Annunziata, ancora non smentita. Non ve la facciamo lunga, come Gnassi nel Taglianastri Tour. È impossibile staccare la spina al governo, il motivo è chiaro. Noi abbiamo un Patto col Capo dello Stato e la crisi non si può fare in modo imprevisto. Questo, spiega nella lunga intervista, è il momento della diplomazia, anche se dentro i partiti le fibrillazioni non sono banali. Perché c’è Napolitano. E c’è il patto che ha portato alla sua rielezione al Colle. Avete capito bene, non si tratta della realizzazione di anelli virtuosi nella città friburghese, sul mare di merda, il governo salta se si infrange il Patto. Questi giudici che prima vogliono sbobinare innocenti telefonate tra vecchi amici, poi appioppano una decina d'anni di presunta galera ed interdizione perpetua dagli uffici, non lo conoscevano. Sono tutti incidenti risolvibili, le faccende più grosse il Cavaliere le ha sempre affrontate tra le lenzuola di casa. Rimane lo scoglio della ineleggibilità. non vorrete mica fare cadere i DueLetta ed indurre alle dimissioni un Presidente ormai garante di niente? Questo è il messaggio di Romani, senza preamboli, non è un pizzino in codice, ma un chiarissimo dettato in perfetto politichese, comprensibile anche dai giovani turchi. Il patto col Quirinale lo ha siglato Berlusconi, e non saranno i nostri al governo a dichiarare esaurita questa esperienza. Squinzi dice che siamo sull’orlo del baratro. È vero, siamo in una crisi spaventosa, frutto anche delle misure del governo Monti che ha portato il paese nella peggiore recessione dal dopoguerra. Ma attenzione: non è il sistema produttivo ad essere in crisi, tanto che le esportazioni sono aumentate. Il problema economico vero è che è caduto il mercato interno, e per questo servono misure shock per rianimarlo. La nostra ricetta: meno tasse sul lavoro, sull’impresa, sulle famiglie. È necessario, da subito, ridare fiducia nei consumi, riattivare la propensione delle famiglie italiane a consumare. Alle volte si dice che Berlusconi sia il maggiore partito italiano.

P.S.
Non sapevamo che De Napoli Laurentis fosse nel Cda della Rai. E' uno sborone ma capisce di cinema, calcio, in politica è con l'...Udc