lunedì 13 maggio 2013

Novi-Tax

In questa totale incertezza, sulla normativa delle imposte, una cosa è certa LE SCADENZE DI PAGAMENTO dei tributi locali dell’anno 2013 si stanno avvicinando. L’incertezza regna sovrana anche sui principali quotidiani economici: ieri il sole 24 ore dava “i numeri in gioco” sull’IMU per le imprese, ed affermava: si prospetta una “stangata in arrivo”. Oggi, sempre lo stesso giornale, titola “Spunta lo sconto alle imprese”. E’ sempre un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. In verità, purtroppo, poche sono rimaste le persone in grado di capirci qualche cosa, anche perché nel ragionare e nell’analizzare di queste delicate questioni si fa un “grande minestrone” su argomenti che, invece, andrebbero trattati singolarmente. Per fortuna esistono ancora persone ed Amministrazioni di buon senso e, come riportano i quotidiani locali, ad esempio Coriano sembra avere imboccato una strada di maggiore equità. La vicina Repubblica di San Marino sta affrontando, anch’essa, il problema della tassazione degli immobili con una patrimoniale che sta facendo molto discutere. Anche qui le normative emanate sono molto farraginose ma, a San Marino, sono ancora in tempo per correggere il tiro. Il buon senso e la competenza dovrebbero guidare i nostri politici ed i nostri amministratori nell’affrontare le delicate questioni delle imposte. Dovrebbero avere altresì il coraggio di spiegare esattamente ai cittadini/contribuenti le ragioni delle loro scelte e con quali modalità si stanno attrezzando per rendere maggiormente equa e giusta una tassazione, a fronte di reali servizi per la comunità. In questo modo ciascun contribuente pagherebbe più volentieri. Per i cittadino non è preoccupante il sapere di dovere pagare una tassa quando poi sa di avere benefici nella sua vita quotidiana è, invece, preoccupante sapere e constatare che, chi si trova nelle stanze del potere, non ha un’idea di come funziona la tassazione, di come può essere modulata ed applicata, di cosa deve essere fatto per verificare ed accertare che tutti contribuiscano in modo equo al suo pagamento e, di come deve essere organizzata la struttura amministrativa per svolgere al meglio i propri compiti istituzionali. Prendo ad esempio la nuova TARES che sembra darà un significativo segnale sui “portafogli” dei cittadini e delle imprese. L’importo che si dovrà pagare è commisurato alla superficie dei locali utilizzati ed alla tariffa unitaria che andrà a determinare il Comune. La regola alla quale si deve fare riferimento per il calcolo della tariffa è un decreto di circa quattordici anni fa. Come è possibile che oggi, a causa di questo decreto, alcune categorie economiche si troveranno a pagare molto di più ? Ed ancora, se è vero quanto detto prima, perché ad altri, fino ad oggi, è stato fatto pagare di più di quanto dovevano? 
Fabio Lisi