sabato 25 maggio 2013

Rimini x Lo Sport

Non passa giorno che non si legga di povere società sportive che devono scontrarsi con la macchina infernale della burocrazia. L'assenza di una marca da bollo diventa un delitto e l'impegno di centinaia di volontari, il nemico da combattere. Uno stillicidio che non si limita alla sola pratica sportiva, ma che investe decine di settori del volontariato più autentico, dai comitati turistici alle piccole associazioni che agiscono spesso in difesa dei più deboli. Sembrano avere più spazio, come in moltissimi settori della città, da quelli commerciali a quelli urbanistici, le regole a geometria variabili. Tornando allo sport come si può dimenticare l'assurda vicenda dello Stadio, una scusa per fare cascate d'appartamenti, con gli attori di ieri straordinariamente uguali ai pentiti di oggi. Invece di andare a Cuba a rifarsi la verginità cancellano comparti già morti. Avevamo un presidente come Bellavista che avrebbe potuto copiare i fasti del Sassuolo, con questo (?) la squadra ha fatto la fine della sua azienda, nel solito silenzio di una stampa sportiva che riesce a mostrarsi peggio di quella cortilizia. Si passa dai campi sportivi dell'Area Ghigi, alla piscina sui piloni del Palas, senza usare lo strumento sconosciuto della programmazione ma quello dell'invenzione. Che senso ha, se non rappresentare una scusa per mascherare l'ennesima orrida variante, costruire una vasca esattamente uguale a quella distante cento metri? Il Garden è l'unica area nella quale dal lontano 1979 è possibile costruire una piscina olimpionica. Per l'area dello Stadio, aspettiamo il rialzo della borsa del mattone poi facciamo tutti appartamenti? Questi serviranno a pagare il Trc. Siamo abituati a confondere la pratica sportiva con le esibizioni decadenti delle squadre professionistiche. Rimini è sempre stata città di grandi praticanti amatoriali. Lo permette la geografia ed il clima che è pessimo solo per Melucci. Mancano gli impianti, quelli che ci sono vengono gestiti malissimo, con intrecci mai spiegati tra pubblico e privati. Potremmo, per incentivare la debole fantasia amministrativa copiare dai vicini, dotati di impianti all'avanguardia. Riccione capitale del nuoto anche con Pironi, alberghi a misura di biker, così anche Bellaria, noi siamo specializzati in avvenimenti da sballo. I nostri strateghi da figurine, non si sono mai accorti del potenziale che potevamo incassare trasformandolo in presenze. Per truccare i dati si sono affidati ad osservatori turistici che oltrepassano il confine dell'insulto, annunciando trimestrali aumenti di turisti in una città fallita. Abbiamo investito oltre le nostre capacità, violentando le norme del buonsenso nel congressuale e fieristico, ci ritroviamo con due contenitori deserti ed..impagati. In località a noi vicine come Riccione e Cesenatico le presenze in questo settore sono seconde solo a quelle del balneare, il vero ed unico motore che abbiamo. Lo stiamo riempendo di merda. Santifichiamo l'unica manifestazione rimasta, un resto del resto del famoso spettacolo del Wellness che ci aveva caratterizzato in un settore per noi fondamentale. E' diventata una sagra del mordi un panino e fuggi. Il Paganello, senza colpa è l'immagine del Sindaco. Una domanda gira da anni implorando una risposta precisa: che Città è Rimini? L'ingresso ufficiale delle mafie, porta una risposta tragica. L'Area del Marano è vocata ai giovani, perchè non trovare un accordo a 5 Stelle con Riccione, destinato a diventare il secondo comune importante in mano al MoVimento? Un sistema integrato dello svago, cultura e sport al posto dell'infelice marchio della Città delle Colonie. A proposito vi concediamo una anticipazione. Qualcuno (?) vuole vedere, finalmente, cosa c'è dietro Novarese, Talasso, cinque mila mq di direzionale e 4,5 ettari sul mare regalati..pagati 9,5 milioni dalla società aggiudicataria del Bando (?) nel lontano 2001. Passati oltre dieci anni è rimasta una gru ed il preservativo sulla colonia. La Murri segue a ruota. Altri spazi importanti destinati a questi servizi potrebbero essere le aree ex Valloni, Conad, Coca Cola e l'area antistante lato mare. Una destinazione diversa da quelle classiche della speculazione alla riminese, default come gli speculatori. Gli impianti sportivi degni di una città con vocazione turistica, sono un aspetto troppo serio per questi interlocutori da pub. Organizzatori di Piani Strategici mentre non riescono nemmeno a portare a termine uno schifoso Piano strutturale. Il compito che attende i prossimi occupanti del Palazzo non è augurabile a nessuno. Dopo la festa ci vuole sempre quello che spazza le porcherie.