venerdì 10 maggio 2013

L'Acqua del Palas

Classica discussione alla riminese, parole indifferenziate, per nascondere la solita ipocrisia. Come per lo Stadio, la magnifica piscina del Palas è una scusa neanche nuova per costruire centinaia di appartamenti ed un supermercato Conad. Una targhetta di casa. L'evoluzione repentina di questa vicenda sta nei debiti di Palas/Fiera, con una aggravante rispetto ad Areadria, i debiti sono garantiti da Comune e  Provincia. Significa che in caso di concordato la continuità coinvolge i due palazzi della politica sbagliata. La Camera di Maggioli si era tirata indietro in tempi abbondantemente sospetti. Il Magnifico Palas Master Plan aveva sedotto tutti, tra il restauro del vecchio edificio congressuale e la mega conchiglia tedesca da 120 milioni, con pegno Unicredit, scelsero la grandeur. E noi paghiamo? Quì sta il busillis. Con quale vil moneta? Le varianti hanno sempre concesso risposte suadenti. Cosa importa se abbiamo sbagliato tutte le localizzazioni possibili, realizzando Fiera e Palas nei posti più sbagliati per collocazione e misura. Attilio Gardini compilò un famoso report sulle fortune future del Palas, milioni di visitatori da tutte le parti del mondo. I piloni reggevano. Questa operazione immobiliare, seppur importante, non sarà certo risolutiva per mettere in ordine i conti, ma concederà respiro per continuare l'andazzo di sempre. Cagnoni, come affermano, rieletto per acclamazione. Batterà largamente Bokassa. Se parliamo di sport, una piscina olimpionica dovrebbe costruirsi in un sistema collegato ad altre iniziative similari. Evitare gli errori del passato come palazzetti dislocati a casaccio e permutati con appartamenti. Altre assurdità come il progetto del Nuovo Stadio, nel quale almeno si proponeva di realizzare la necessaria piscina olimpionica in un'area infinitamente migliore di quella infelice della Rue de Cagnoni. Ma la famosa Area Ghigi, da sempre dedicata allo sport? Non è stato aggiudicato un Project sportivo? Nella zona palas è già presente una moderna struttura contenente una piscina coperta, la convenzione preparata dallo scrivente, nel 1979, prevedeva anche la realizzazione di una piscina scoperta. Ne facciamo una vicina per onorare un patto politico ed imprenditoriale? Possibile che in questa Città sia possibile fare tutto, usando lo strumento delle varianti, che in altre latitudini è già indizio di reato? Se il riferimento non è acquatico ma si riparla di benessere, ricordiamo ai consiglieri smemorati che doveva essere la Novarese il volano del wellness della zona sud. Andate a casa, spegnendo la flebile fiammella di quel partito apparato. Nei sondaggi casalinghi di Melucci siete sotto il 20, pensate chi prende il resto, ormai considerando i non votanti, rappresentate, male, un cittadino su dieci.