A.A.A. Responsabile cercasi.
Di chi è la colpa? Di nessuno, ovvio. Ormai è un tattica conclamata e lo
stiamo vedendo un po' troppo spesso. Un esempio su tutti quello di Aeradria,
dove con una società in tribunale a presentare il suo secondo concordato non
si è riusciti a trovare un responsabile. Non è responsabile l'Amministratore
Delegato, che è ancora al suo posto, non sono responsabili i soci pubblici
che, se tutto va come sembra deciso, dovranno cedere la maggioranza delle
azioni ad una banca privata.
Va detto che esistono diversi tipi di responsabilità, quelle che interessano
a noi sono le responsabilità politiche, le più dure da assegnare, ma anche
da capire per chi ne dovrebbe dare conto. Se ti danno un posto di prestigio
nell'Amministrazione Pubblica, con un bello stipendio, un bell'ufficio e un
bel po' di benefit probabilmente non è perchè sei il nuovo Steve Jobs, ma
perchè quando arriva il momento ti devi prendere le tue responsabilità.
C'è una tattica precisa per evitare di prendersi le responsabilità. Nel già
citato caso di Aeradria la tecnica è quella di mischiare le carte e parlare
della società come fosse l'aeroporto stesso. Quante volte si è sentito dire:
L'aeroporto è una realtà strategica troppo importante per Rimini. Il
problema è che si, l'aeroporto lo è, ma la società è strategica solo nel
produrre responsabilità che nessuno ancora si è preso.
La tattica si ripete anche oggi all'indomani dell'evento meteorologico di
cui tutti sanno. Ieri in Consiglio Comunale si è messo all'ordine del giorno
una richiesta al Governo di stato di calamità naturale. E' stata una
calamità naturale? Sicuramente la grandine che ha rovinato le culture è
stata particolarmente veemente, ma Rimini trasformata in Venezia? Bhè... ci
sono delle cose da verificare e la Procura della Repubblica lo sta facendo.
Il Movimento 5 Stelle ha sottoscritto la richiesta di cui sopra, ma l'ha
anche emendata con l'intenzione di far si che se ci sono delle
responsabilità vengano addebitate e non stralciate come effetto della
richiesta stessa.
Responsabilità appunto. Le paratie sono state aperte per tempo? Si potevano
aprire prima dell'inizio della pioggia salvando il centro storico dagli
allagamenti? Esiste un piano integrato per la salvaguardia della balneazione
e per la sicurezza idraulica? Perché si è scelto di concentrare gli sforzi
economici solo sul depuratore di S.Giustina, con oltre 40 milioni di spesa,
ponendo in chiusura quello di Bellaria appena potenziato e facendo spendere
milioni di euro ai cittadini per pompare l'acqua a monte? Cosa ha a che
vedere questo con la salvaguardia idraulica e contro le alluvioni?
Certi eventi non si possono prevedere con precisione, ma va da se che più
passa il tempo e più diventano probabili. Lo studio della cronologia degli
eventi dimostra che era venuto il momento di preoccuparsi, magari non
sarebbe successo per altri dieci anni, ma sapendo di essere “la Giunta delle
Fogne”, delle decisioni più forti erano non solo richieste, ma obbligatorie.
Nulla è stato fatto a livello infrastrutturale, organizzativo e preventivo
per evitare di moltiplicare gli effetti di nubifragi come quello appena
verificatosi. Ecco perché, nello stesso Consiglio Comunale, abbiamo
contestualmente chiesto anche le dimissioni della Giunta.
Il tempo dei proclami è finito. Noi, come tutti i cittadini di Rimini,
abbiamo assistito a delle presentazioni belle, però vuote, in cui non si
danno spiegazioni esaustive nemmeno se richieste. Il risultato di questo
modo di fare è sotto gli occhi di tutti, ma ora è tempo di accertare se ci
sono delle responsabilità, perché c'è la possibilità che possano essere
chiaramente distinguibili dall'evento meteorologico.
MoVimento 5Stelle Rimini