domenica 9 giugno 2013

Imu

Mentre quattro fotocopie stampate ogni giorno e siti trasformati in amorevoli, dopo brevi periodi di finta opposizione ciellina, rappresentano i riminesi fortunati fiscalmente, le statistiche nazionali ci proiettano tra i capoluoghi più cari d'Italia. Nel nostro paniere hanno inserito anche la voce puttane. L'analisi che nessuno dei presunti giornalisti vuole fare, a ChiamamiCna è proibita, sarebbe conoscere l'introito per ogni cittadino in base alle classificazioni catastali, alle percentuali di seconde case e l'evasione, per vedere come agiscono sulla tassa più odiata dopo Monti. Ci siamo rivolti al nostro esperto che dovrebbe essere assunto da Brasini, il meno peggio dell'inutile rettangolo chiamato Giunta. Fabio Lisi da Viserbella, ridente località a nord del presunto Comune di Viserba consegnato a Gnassi da Biagini in cambio di una tratta (rete) da tirare con Astolfi, ha espresso la sua opinione. Sugli incassi IMU non mi risulta che Rimini si classifichi come terza città capoluogo più cara. E’ però vero che su ottomila Comuni, per i miei calcoli, dovrebbe trovarsi al duecentoventicinquesimo posto, media calcolata rispetto al numero dei versamenti effettuati, non rispetto ai cittadini. Non è facile dimostrare che a Rimini la tassazione sia elevata. Sono più d’accordo con la tesi che a Rimini la tassazione sia molto iniqua. Ci sono persone che pagano molto ed altri (molti) che pagano poco. Il problema della classificazione catastale è complesso e va riconosciuta una verità a Brasini, quando afferma che le medie delle tariffe catastali unitarie sono più alte a Riccione che a Rimini. Tuttavia credo che le iniquità catastali, per Rimini siano queste. Limitato numero di abitazioni di lusso (A1 ed A8). Scollamento tra criteri che riconoscono le caratteristiche di abitazione di lusso (D.M. 2/8/1969) e le qualificazioni catastali di lusso (A1 et A8). Assenza di abitazioni classificate in categoria A1, nella fascia a mare della ferrovia, marina compresa. Rendite Catastali delle abitazioni in villa a Covignano più basse di tutte le altre zone di Rimini. Rendita media di Alberghi e conseguente Valore imponibile IMU medio tra i più bassi d’Italia, settimo posto tra i centouno Comuni capoluoghi di provincia (un albergo ha un valore medio pari a tre abitazioni di categoria A/3). Rendita media delle Unità Immobiliari con destinazione Opificio (D1) tra le più basse d’Italia (secondo posto tra i centouno Comuni capoluoghi di provincia). Queste situazioni dovrebbero essere monitorate e corrette con la imminente revisione del Catasto per tendere ad una maggiore equità impositiva. Altra considerazione sull’incasso IMU, credo che il Comune di Rimini abbia incassato sui tre milioni di euro dalle Aree Fabbricabili rispetto ad una stima fatta dai propri Uffici di circa ottocentomila euro. Per le vicende che coinvolgono le norme urbanistiche, credo che la stima degli Uffici fosse corretta. Quindi molti contribuenti hanno pagato più di quanto dovevano per aree fabbricabili. Ultima considerazione, ho letto di Brasini che lamenta una nuova riduzione nei trasferimenti erariali da riferirsi alla differenza tra incasso IMU e incasso della vecchia ICI. Significa che ai cittadini di Rimini è stato chiesto di pagare di più di quanto pagavano con la vecchia ICI, ma questa maggiore entrata non è andata a beneficio del Comune che si è visto tagliare i trasferimenti di analoga cifra. Per tutto il 2012 i Comuni si sono lamentati della nuova IMU, però da quando il Ministero, a gennaio ha comunicato gli incassi non si è più sentito nessuno grido di dolore sulla nuova imposta.