giovedì 27 giugno 2013

Ha Rotto

Lo possiamo dire senza offendere nessuno? Dopo i processi mediatici a Grillo e Casaleggio che almeno hanno inventato una macchina da guerra da nove milioni di cilindri, sto presunto rottamatore che scende o non scende, che si candida o no, ha rotto le palle. L'impressione è che il personaggio più pompato, dopo Veltroni, dalle esauste cantine democrat si sia afflosciato prima di esprimere il suo reale valore. Non è più una sana novità, Firenze diventa una città chiacchierata, le escort lo strisciano, le amicizie non sono delle migliori. Ha la sfiga di avere due padrini mortiferi come Scalfari e D'Alema. Non ce la fa. Lo vogliono fare correre per la segreteria del Pidi, ma lui nicchia come fosse un'altra trappola, meglio mantenere Epifani, l'aspirina utile di un partito vincente per sparizione degli avversari. Torniamo sempre nella nostra Rimini, ascoltare i vagiti dei rampolli consiliari incute una tristezza indicibile, anche quella sala si è adeguata alla classifica della Città. Si perdono anche nei bagni non trovano nemmeno lo strumento e la porta. Gnassi li rappresenta adeguatamente. Quale altro personaggio potrebbe rilanciare un partito come quello democrat? L'incesto politico li costringe alternativamente ad affidarsi ad una delle due sponde creatrici. I fallimenti sono sempre fragorosi. Non è meglio una separazione consensuale? Cercare di costruire una sinistra moderna, riformista, alternativa che sia il contenitore ideale per le tante speranze accese e non sopite? Oppure qualcuno pensa che strappati gli adornanti capelli al guru del grillismo tutto ritornerà come prima? Che si possa fare finta di niente, che la casta non sia la parte più detestabile del paese, che si possa continuare a fare politica pagati dai cittadini. Che i benefit e le prebende parlamentari, regionali e locali non si debbano cancellare? In Brasile è scoppiata una rivoluzione per molto, molto, meno. Renzi aveva mostrato di avere capito l'aria che tirava, la sua rottamazione non era solo anagrafica, colpiva gli atteggiamenti, le modalità della politica. Anche se era uno come Gnassi, nato in quel mondo, aveva una sua credibilità. L'alternativa a questa strada obbligata è l'astensionismo o..la rivoluzione sociale. Il primo la fa da padrone, la seconda è dietro l'angolo. Questo governo dilaziona tutto: iva, accise, imu, riforme, solo il fallimento si avvicina, inesorabile.