lunedì 24 giugno 2013

Il Calcio del Brasile

Le improvvise proteste brasiliane in coincidenza con uno degli spettacoli più amati in quel Paese, assomigliano ad un fenomeno che è successo in Italia e sta contagiando anche altri paesi. La stranezza risiede nel fatto che il paese del calcio veniva indicato come un esempio da seguire, fino al 2011 era un modello per tante altre nazioni, fra cui l’Italia. Peccato che poi si sia scoperto che mentre aumentavano i soldi peggioravano le condizioni sociali. Da noi hanno diminuito pensioni, aumentato tasse, iva, accise, cosa potrà succedere? La differenza positiva con le altre componenti del famoso Brics è la sua democrazia parlamentare. È ricco di materie prime, a differenza dell'India, ma non solo di quelle, e le sue industrie tecnologicamente avanzate, gli danno un'economia più equilibrata della Russia. Dai tempi di Lula il Brasile ha sperimentato una via socialdemocratica con formule originali come la Bolsa Familia, sussidi perché i ragazzi continuino gli studi, che hanno iniziato a ridurre le diseguaglianze. Il miracolo brasiliano ha cominciato a vacillare due anni fa. Il boom dell'economia, insieme con la scoperta di eccezionali giacimenti energetici offshore, aveva attirato troppi investimenti stranieri. Ivi compresi capitali speculativi. La moneta si era sopravvalutata riducendo la competitività delle esportazioni. La Banca mondiale collocando il Brasile come settima economia del pianeta, davanti all'Italia, porta un grande indice di sfiga. L'amore sviscerato per lo splendido calcio giocato non ha impedito a milioni di persone di trasformarsi in grillini carioca e subire aggressioni poliziesche e militari. Gli alti tassi d'interesse stanno strangolando un ceto medio che si è molto indebitato anche per rincorrere la "bolla" del mattone. Non ricorda niente? La protesta è divampata su un "pretesto", gli aumenti nelle tariffe dei trasporti pubblici. Da noi esiste l'imbarazzo della scelta. Anche in Brasile la casta politica sopravvive agli scandali, corruzioni e concussioni. Nel mirino ci sono i Campionati Mondiali del 2014, e le Olimpiadi del 2016. Un menù sportivo eccezionale che ha scatenato l'ira dei cittadini. Il Brasile e il calcio erano finora sempre andati a braccetto. Oltre ad un inevitabile fonte di divertimento e di discussione, il calcio brasiliano era considerato una speranza per migliaia e migliaia di bambini che vivono nelle favelas. La grinta esibita dagli azzurri e la specialità buffonesca nel rinviare il pallone con le mani, lasceranno lo spazio alle immagini delle guerriglie urbane. Oggi i sindacati dell'inciucio, educatamente, silenziosamente, inutilmente hanno sfilato a comando per Roma. Fortuna che erano pochi anche i pensionati. I DueLetta ringraziano.