giovedì 20 giugno 2013

Streaming

Lo streaming è uno strumento implacabile della democrazia diretta. Un'arma pericolosa che può essere usata solo da esperti professionisti della politica, avvezzi a tutte la parti, pronti a cambiare abito e discorso. Fiorello lo usa splendidamente, ma è rimasto sul lato comico della vicenda. Pretenderlo e non usarlo nel momento di massima difficoltà è stato una pezza peggio dei buchi prodotti da tutte le dissidenti. La mancata possibilità di condivisione del Movimento 5 stelle è diventata una dannosa autocensura. Il grillismo sotto attacco ha cambiato pelle, mostra un pericoloso pudore a mostrarsi, si è reso conto che la compagine rappresenta il punto debole della fantastica cavalcata. Sembrava davvero inarrestabile, uno vale uno, tutti per uno, poi chi teneva famiglia e magari non aveva lavoro si è reso conto che il biglietto estratto, al netto non era esaltante. Sono cominciati dissidi e ripensamenti, segnale che senza un passato condiviso non affronti il futuro. Dispiace perchè la debolezza del parlamento eletto coinvolge anche le altre forze politiche, mai come in questa fase sarebbe molto facile tenerli sotto schiaffo. Il MoVimento non è morto, termina la fase artigianale, quella degli attivisti che si sono sentiti investiti da Grillo, rimane un massa rivoluzionaria che ha contagiato perfino gli inemendabili pidiellini. Difficile pensare che i 16 milioni di persone che sono riuscite a votare il Cavaliere avessero tutte processi pendenti, magari qualcuno era arrivato in giudicato, Nel pidi invece tutti innocenti e lindi come senesi e sestosangiovannesi. Di Rimini non ne parliamo, sono riusciti ad entrare in crisi da soli, senza streaming.