domenica 9 giugno 2013

Un Porto

Quando si parla del Porto di Rimini, vengono alla mente tanti problemi irrisolti ed una Ruota. L'assenza di una pianificazione che ha condotto la città verso le infime graduatorie imprenditoriali, diventa ancora più evidente nel luogo più amato e conosciuto dai riminesi. Partiamo dal mare: manca ancora la seconda diga foranea, la passeggiata sul molo di levante si è persa nel nulla, piazzale Boscovich, ospita il tendone dei libri ed il deposito del pesce azzurro. Un miscuglio di muletti ed attrezzature pesanti con gente e bambini. La passeggiata lungo il canale è un percorso ad ostacoli, per chi va in bicicletta, presenta gli stessi pericoli della ciclabile, mentre dovrebbe essere uno dei più significativi collegamenti tra la marina ed il centro storico. Le famose banchine subacque, assieme al ponte della resistenza... bassa, vietano anche qualsiasi possibilità di dragaggio. E' stata tolta l'antica vocazione portuale per sostituirla con niente. Arlotti aveva assunto l'impegno di realizzare un ponte sul deviatore per collegare Rivabella e S.Giuliano assieme ad un nuovo ponte della resistenza a Gnassi, poi è stato beneficiato come un grillino senza scontrini. Si poteva avere un ricovero per natanti da trecento posti, una bella darsena naturale che arrivava al ristorante sindacale. Con la moto d'acqua potevi risalire e..pranzare. La zona dei cantieri è qualcosa di pazzesco, un susseguirsi di costruzioni a casaccio, con gru in movimento sul piazzale che non si capisce dove inizia e dove finisce. Si passa in mezzo a materiali, impalcature, rimessaggio, del collegamento tra le due sponde all'altezza del faro non si ha più notizia. La stessa darsena che doveva integrarsi con la città, diventando importante volano, ha finito per essere un mero parcheggio per barche. Espletata questa sintetica analisi, sarebbe ora di finirla con queste amministrazioni di incapaci. Abbiamo ascoltato tante promesse progettuali, quasi come i piani delle fognature. La normativa regionale, prendendo spunto dall'art 5 della Legge n° 84/94, obbliga tutti i porti d'Italia a dotarsi di un piano regolatore, aggiungendo che i porti oltre ad essere una infrastruttura, si legano nella quasi totalità dei casi, ad un contesto cittadino. Un ragionamento da piano strutturale, non figurine strategiche, che si connette al resto della città. Sul versante della pianificazione, il porto di Rimini è fermo da quarant'anni ad uno strumento lacunoso che ha semplicemente diviso l'ambito in cinque/sei grandi fette con funzioni che sostanzialmente facevano riferimento all'esistente. Quattro/cinque anni fa venne fatto l'ennesimo tentativo, attraverso un incarico esterno, di produrre qualcosa. Deve essere fermo nei capienti cassetti ed armadi dell'inutilità. Nel frattempo è tornata di moda l'arte dell'improvvisazione, il caso più eclatante è il cosiddetto Triangolone, con la base al piazzale Boscovich ed il vertice alla rotatoria del Grand Hotel. Prima i Grattacieli firmati di Melucci, poi i Ciambellotti di Gnassi, senza uno schema che colleghi l'area con il resto. L'arte dell'arrangiarsi, lo strumento della variante è conosciuto ed usato, come dicono, il privato deve presentare proposte e noi...  Quello che arriva cambia il copione precedente, non rimane mai niente di serio, gli attori sono sempre quelli, si cambiano le poltrone. I cartelloni di Eron arrugginiti e pericolosi, sono serviti per un articolo del Letta di Casa. Sarebbe bello valutare potenzialità e prospettive future, ad esempio la possibilità di attracco per navi trasporto passeggeri, mercato sempre più in espansione, scali che possono portare milioni di presenze ma necessitano di spazi, collegamenti, logistica, pensati per tempo sono ancora realizzabili. Un'altro tema è quello dell'aspetto normativo, dalla gestione, alle classificazioni demaniali. Dentro c'è tutta la problematica posta dalla Bolkestein. In teoria per i bagnini la proroga scade nel 2020, per le concessioni negli ambiti portuali tutti i contratti, dopo il 2015, devono essere assegnati con bando. Il quadro dimostra che amministrare sarebbe anche cosa seria, serve qualcosa di diverso da un Art Director o Taglianastri. Il Movimento Cinque Stelle a Rimini ha di fronte l'unica arteria nuova, porta a Palazzo....Funelli

P.S.
Un bagnino che apre un ombrellone è una risorsa da tutelare, il Cantiere Carlini, famoso in tutto il mondo, maestro d'ascia, nel 2015 può essere cacciato