martedì 11 giugno 2013

Vigilanza

Non hanno fatto in tempo a consegnare nelle mani dell'unica forza d'opposizione la poltrona della Vigilanza sulla Rai che già parlano e pensano di elimarla. Intendiamoci la Vigilanza non certo la Rai. Dopo Zavoli, Gentiloni, Petruccioli e toccata a Fico. Abbiamo letto un interessante articolo di Carlo Rognoni un piddino di stampo snobbistico, come recita il manuale del perfetto Huff Post di BarbaPapà. Già ma che cosa se ne faranno i Cinquestelle di questa prestigiosa poltrona? Non cambieranno certo le regole del gioco. Dei venti punti del loro programma per l'informazione, sei sono riconducibili alla tv: abolizione della Gasparri, un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale, indipendente dai partiti, vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10 %, di due canali televisivi pubblici, le frequenze tv vanno assegnate attraverso un'asta pubblica ogni cinque anni, nessun canale tv nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l'azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10 %, tetto nazionale massimo del 5 % per le società di raccolta pubblicitaria facenti capo a un singolo soggetto economico privato. Insomma davvero un bel programma che liquida la Rai, smembra Mediaset, scioglie Publitalia, rende impraticabile il mestiere del broadcaster. Tutte cose che il partito del Rognoni di casa si è ben guardato dall'affrontare negli anni di governo e nei tantissimi dell'inciucio. Abbiamo la conferma da Violante, i conflitti d'interesse devono essere salvaguardati. Lo hanno fatto benissimo. Si accorgono dello stato scandaloso della informazione pagata dai cittadini solo quando al MoVimento arriva una misera e dovuta poltrona che conta quasi niente. Siamo davvero oltre il sopportabile, saranno stati ingenui nel trattare le diarie ma quello che si è abbattuto sulla prima forza del Paese non ha eguali al mondo. Occorre andare in Turchia e Siria per trovare misure tanto feroci da parte di tutta la stampa di regime. Per raccontare delle catene di suicidi ti devi gettare in diretta da un balcone sindacale e darti fuoco così ti vedono meglio. I dati trimestrali, semestrali, annuali dicono che siamo al sesto anno di recessione. Non si vede all'orizzonte ne un turista ne una speranza, solo ZioMelucci riesce ad essere perfino spiritoso con le sue previsioni da 15 mila euro mensili. Nel gioco piddino riminese ha pensato che Gnassi stesse prendendo troppo il largo con le cazzate urbanistiche, è geloso, le sue sembrano quasi vere.