domenica 7 aprile 2013
Insegnamento
A quelli della nostra generazione, in maniera forse elementare, veniva insegnato che la contrapposizione tra i blocchi nasceva tra il conservatorismo e l'innovazione anche rivoluzionaria. Impostazioni legittime, nella logica del confronto democratico, con la speranza che la parte conservatrice, se non reazionaria si spostasse su logiche liberali ed il massimalismo si trasformasse in riformismo. Riecheggiando il vecchio insegnamento, si tenta una ardua traduzione della politica attuale, non quella riminese, spiegabile solo come alzheimeristica follia. Il primo grande ed insoluto problema è il Pd, solo artificialmente collocabile nella casella del riformismo. Se non ci fosse l'alibi berlusconiano, cosa ci sarebbe di diverso tra i due elettorati, potrebbero fondersi come hanno fatto i diesse con gli antichi nemici democristiani. Grillo si è gettato nella prateria dell'inciucio, sgretolando certezze ed incassando consensi, due elle di differenza sono margini ristretti per una scelta di campo. La differenza etica dipende dalla lentezza delle indagini, un Italo a Milano, un Regionale a Siena. Non vogliamo convincere nessuno, ci siamo arrivati da soli, con la speranza di trattenerci a lungo. Il lavoro non manca, guardando la morte di una città dalla sua ruota panoramica.