Caro Presidente degli Industriali Riminesi Rimasti, la prendo come riferimento di questa lettera aperta. Lei li rappresenta tutti, anche quelli che non ci sono più, in ragione di una crisi senza precedenti e di una gestione della cosa pubblica senza paragoni, anche con l'indecente passato. Caro Ulisse, nomen omen, ho letto e mi hanno riferito i contenuti delle vostre riunioni dedicate ad affrontare lo stupido tentativo sindacale di una Variante allo Strumento Urbanistico più stuprato d'Italia. Non ho dubbi che sul piano del diritto troverete fiumi di ragioni, mi preoccupa il silenzio degli organi preposti al controllo, ma vista l'assurdità del comportamento della Giunta Bounty, non ritengo improbabile l'annullamento di queste velleità assurde. Non mi aspetto di più, la moratoria a Rimini è in atto da tempo. Una volontà amministrativa che diventa ancor più grave sul piano economico e sociale, dopo che hanno avvallato con i voti compiacenti di consiglieri non vedenti, udenti o parlanti, 88 varianti, in poco più di dieci anni. Non voglio andare a vedere, toccherebbe ad altri, chi sono i beneficiari o le ragioni addotte, intanto hanno consumato il 60% della capacità edificatoria ed adesso vogliono azzerare i residui diritti dei cittadini? Sono pochi due ricorsi alla Procura, dovrebbe arrivare una fiumana, stante la stupidità dell'atto in corso. Una Amministrazione ha due atti politici dirimenti nelle mani: Piano Regolatore o Strutturale e Bilancio, da questi si misura la veritade. Pasticcioni, demagoghi, incapaci, attaccati alle loro poltrone come delegati al nulla. Un assessore all'urbanistica espropriato di ogni competenza si fa fotografare accanto al sindaco che cancella il suo compitino, senza aprire bocca. Anche quelli, a lei vicini, che in questi anni non si possono lamentare dei benefici, oggi hanno chiuso per non tirare fuori i danari accumulati, gli unici morsi patiti sono quelli del cane, non della fame. Occorre andare avanti, a dispetto di questi pseudo amministratori, che messi alle strette danno la colpa a Masini. Non le chiedo di fare un partito o MoVimento, uno ci sarebbe, credo però non le sia adatto, occorrono regole per un confronto con tutti, senza selezioni gradite. Come possono quattro fotocopie titolare a tutta pagina di un sindaco trionfatore con in mano pezzi di lungomare acquisito? Senza sapere con chi ha parlato a Roma, su quale basi normative dovrebbero avvenire questi passaggi. Quanti film dello stesso art director abbiamo visto? Stando alle patacate di giornata, pochi giorni or sono è arrivata la risposta ufficiale dello stesso Sindaco, che il tunnel in sostituzione del Ponte Tiberio, non si fa più, perchè costa 15 milioni, scoprendo quello che lei da imprenditore poteva dirgli subito. Paginate trionfalistiche al grido di mandiamo in pensione il Ponte. Caro Presidente, di ormai ex imprenditori, volesse omaggiare la stagione funebre con un convegno, potremmo, in amicizia ed in sempre più solitaria compagnia, raccontarci come sono andate (davvero) le cose. Con stima
lunedì 8 aprile 2013
Presidente Pesaresi
Caro Presidente degli Industriali Riminesi Rimasti, la prendo come riferimento di questa lettera aperta. Lei li rappresenta tutti, anche quelli che non ci sono più, in ragione di una crisi senza precedenti e di una gestione della cosa pubblica senza paragoni, anche con l'indecente passato. Caro Ulisse, nomen omen, ho letto e mi hanno riferito i contenuti delle vostre riunioni dedicate ad affrontare lo stupido tentativo sindacale di una Variante allo Strumento Urbanistico più stuprato d'Italia. Non ho dubbi che sul piano del diritto troverete fiumi di ragioni, mi preoccupa il silenzio degli organi preposti al controllo, ma vista l'assurdità del comportamento della Giunta Bounty, non ritengo improbabile l'annullamento di queste velleità assurde. Non mi aspetto di più, la moratoria a Rimini è in atto da tempo. Una volontà amministrativa che diventa ancor più grave sul piano economico e sociale, dopo che hanno avvallato con i voti compiacenti di consiglieri non vedenti, udenti o parlanti, 88 varianti, in poco più di dieci anni. Non voglio andare a vedere, toccherebbe ad altri, chi sono i beneficiari o le ragioni addotte, intanto hanno consumato il 60% della capacità edificatoria ed adesso vogliono azzerare i residui diritti dei cittadini? Sono pochi due ricorsi alla Procura, dovrebbe arrivare una fiumana, stante la stupidità dell'atto in corso. Una Amministrazione ha due atti politici dirimenti nelle mani: Piano Regolatore o Strutturale e Bilancio, da questi si misura la veritade. Pasticcioni, demagoghi, incapaci, attaccati alle loro poltrone come delegati al nulla. Un assessore all'urbanistica espropriato di ogni competenza si fa fotografare accanto al sindaco che cancella il suo compitino, senza aprire bocca. Anche quelli, a lei vicini, che in questi anni non si possono lamentare dei benefici, oggi hanno chiuso per non tirare fuori i danari accumulati, gli unici morsi patiti sono quelli del cane, non della fame. Occorre andare avanti, a dispetto di questi pseudo amministratori, che messi alle strette danno la colpa a Masini. Non le chiedo di fare un partito o MoVimento, uno ci sarebbe, credo però non le sia adatto, occorrono regole per un confronto con tutti, senza selezioni gradite. Come possono quattro fotocopie titolare a tutta pagina di un sindaco trionfatore con in mano pezzi di lungomare acquisito? Senza sapere con chi ha parlato a Roma, su quale basi normative dovrebbero avvenire questi passaggi. Quanti film dello stesso art director abbiamo visto? Stando alle patacate di giornata, pochi giorni or sono è arrivata la risposta ufficiale dello stesso Sindaco, che il tunnel in sostituzione del Ponte Tiberio, non si fa più, perchè costa 15 milioni, scoprendo quello che lei da imprenditore poteva dirgli subito. Paginate trionfalistiche al grido di mandiamo in pensione il Ponte. Caro Presidente, di ormai ex imprenditori, volesse omaggiare la stagione funebre con un convegno, potremmo, in amicizia ed in sempre più solitaria compagnia, raccontarci come sono andate (davvero) le cose. Con stima