Gli ultimi giorni di quiete ( del 2013 ) apparente.
Una delle domande non prive di angoscia che ci sentiamo rivolgere è: con l’esproprio dei conti correnti di Cipro è iniziata la fine dell’euro? Abbiamo chiesto al Cancelliere che, con un po’ di nostra sorpresa, ci ha risposto così. Caro Lugaresi, alla tua domanda rispondo sì e no. Ti chiederai, perché? E’ abbastanza semplice. Quello che è ancora più determinante per considerare finita la moneta unica non è “l’esproprio”dei conti ormai ipotizzato, nonostante le quotidiane smentite a cui possono credere solo i fessi, come “cura” per i paesi “cattivi” dell’ex continente (Slovenia prima, Italia Spagna ecc. poi) quanto la misura che Cipro, per forza ha dovuto prendere subito dopo: e cioè il blocco dei flussi di capitale. Blocco ovvio, per impedire che i “superstiti” dell’esproprio in un giorno o due portassero via quello che ipoteticamente si fosse salvato dal prelievo forzoso. In realtà però è proprio questa la misura, più dell’esproprio in sé, che segna la fine o, se si preferisce, l’inizio della fine della moneta unica. Il libero movimento dei flussi finanziari tra le banche dei paesi che adottano l’euro è la caratteristica principale dell’unione monetaria. Se tale movimento viene vietato o limitato, il valore dell’euro, a questo punto, pseudo euro, sarà diverso su una banca tedesca rispetto a quello su una banca cipriota o italiana o spagnola. Questo significa che già oggi un euro “cipriota” non è già più un euro così come avverrà per la Slovenia ecc. ecc. . E’ secondo me probabile che la fine dell’euro sarà proprio questa. Niente “Big Bang”. I paesi non si metteranno a decretare l’uscita di quello o questo dalla ex moneta unica. Ma si limiteranno a introdurre dei limiti allo spostamento di capitale. Avremo così formalmente una moneta chiamata “euro” ma con diverso valore nei due o tre o quattro blocchi europei (“virtuosi”, PIIGS, Cipro ecc.). E’ un metodo più facile che non richiede decisioni politiche, per quello che valgono ormai, ma che può essere deciso, come è stato a Cipro, dai soli “Tecnici”. E badi bene caro Lugaresi sta già accadendo. Dove? Nel prestito interbancario. Dopo qualche mese di timida ripresa, le banche del Nord “virtuoso” stanno ribloccando i prestiti a quelle del Sud “cattivo”, creando così le condizioni del default e dello spezzettamento dell’euro di cui dicevo prima. Ciò rende verosimile pensare che l’”affaire” Cipro sia nato forse un po’ casualmente, ma sia stato subito assunto dai paesi “buoni” come metodo per liberarsi definitivamente dei “cattivi”. In fondo ci pensi bene... Se lei avesse liquidità oggi da qualche parte, la porterebbe a Cipro? Certo no. Ecco allarghi la domanda agli altri paesi PIIGS e otterrà la stessa risposta. E, di qui, la risposta finale.
Con stima
Il Cancelliere
P.S.
Di Gnassi non abbiamo chiesto niente..s'incazza