mercoledì 1 maggio 2013

Fuori il Pd

Non ci voleva uno scienziato della politica come Bersani per capire che il Pidi sarebbe stato gettato fuori dalle piazze. Il 2 novembre a guida democristiana. Ha ancora significato ricordare un valore costituzionale come il lavoro in un Paese nel quale viene volontariamente cancellato? Anche i subito definiti matti sembra abbiano le loro strategie, ci vuole pazienza per scoprire la verità, i classici 30 anni delle stragi, fanno un film e capisci tutto. Il bollettino di guerra del lavoro è impietoso, Nipote Enrichetto è andato diligentemente da Frau Merkel, ha preso gli ordini è rientrato in Italia, la cancellazione dell'Imu è diventata una piccola moratoria, l'iva la paghiamo, le prebende dei politici rimangono inalterate. Per fortuna il Matto di Palazzo ha consegnato la scusa ai governanti per non andare nelle piazze a festeggiare i morti. La Boldrini si è recata molto protetta in un cimitero, LettaNipote ha fatto visita allo Zio. Nelle piazze i pochi piddini presenti si sono scontrati con l'opinione dei cittadini, urlata, lanciata, sbandierata, niente di paragonabile con quella scritta sulle prossime schede. Bella Ciao è l'unica musica permessa, non si sono viste ammucchiate sui palchi per mostrarsi al pubblico ludibrio, il funerale di un Paese colpito da fuoco amico. I più incazzati sulle larghe intese, gli abbracci con Angelino, i baci con il Caimano sono quelli dello zoccolo duro. Per loro e per noi, Renzi è un democristiano, niente di male, ce n'erano milioni e ce ne sono di più, governano prima, padroneggiano adesso. I grillini sono i veri comunisti rimasti fuori, la parte più seria e credibile, anche di Vendola si fidano poco, ancheggia e svincola troppo. Fassina è stato visto passare velocemente con occhiali scuri.