lunedì 6 maggio 2013

La Cavalleria Rossa

Nel PD riccionese si prova a correre a ripari. Si cerca la normalizzazione. Il rischio che la querelle sul tassativo NO al TRC, imposto da larga parte della maggioranza al Nazareno, faccia più danni di quello che era presumibilmente previsto è altissimo. Soprattutto perché le due diverse posizioni sembra si stiano cristallizzando per dare vita ad uno scontro, epocale, senza ritorno. Il fantinoCasadei, dimostra, già dalle prime battute da segretario-traghettatore, la sua inconsistenza politica e cerca di giocare la vecchia carta dell’ortodossia della continuità da salvare. Si adagia così, docile come un maltese, sulle posizioni del Nazareno, ritenute dalla maggioranza dei consiglieri ribelli, irricevibili, e riceve da questi una sonora e imbarazzante sfiducia, soltanto una settimana dopo che si era proposto in una genuflessa intervista alla stampa locale come il salvatore del Pd alla deriva. Non solo, spiegando che il TRC è irrinunciabile, per ordine e per diritto, per funzione e per esigenza, vuole anche far capire che il PD a Riccione rientra nel solco della antica sudditanza riminese. Lo fa un pò per calcolo e un pò per convenienza. E tira fuori l’arma di distruzione di massa. Quella che nel vecchio PCI, veniva usata ogni volta che c’era da rimettere a posto questioni scottanti. Fa arrivare la cavalleria rossa. E convoca a Riccione tutti pezzi da 90 del partito regionale e riminese per aiutarlo a serrare le briglia dei consiglieri ribelli. Ordine e distintivo, si diceva una volta. Nulla di male. Anzi potrebbe essere questa l’occasione per fermare lo scontro e trovare una condivisa linea di approccio al problema, favorendone il dibattito oltre che il confronto. Ecco, la riunione della Direzione di venerdì prossimo convocata dal Fantino per risolvere i contrasti sul TRC all’interno del suo partito, potrebbe oltre che rappresentare il punto di non ritorno sulla questione del TRC si TRC no, il segno di una svolta, di quella nuova stagione del protagonismo e dell’apertura alla città che egli stesso ha messo al primo punto del suo programma da neo segretario del partito. E allora, approfittando della presenza dei vertici provinciali, degli onorevoli eletti con i voti dei riccionesi, del vero padrone del vapore del Pd a Rimini e dintorni, (una sorta di Comitato di Commissari del popolo), potrebbe inaugurare la prima Direzione del PD riccionese “aperta al pubblico”. Nulla di così straordinario, visto che ormai a Roma le riunioni della Direzione Nazionale sono diffuse in streaming. Convochi così la Direzione del partito di venerdì in una location adatta ad accogliere il pubblico, i suoi elettori e i suoi iscritti. Non faccia mancare un adeguato spazio per la stampa. E metta sul tavolo la questione del TRC. Faccia capire alla città che la questione del TRC non è una diatriba interna al suo partito ma una questione che riguarda tutta la città e il suo futuro. Spalanchi quelle porte, apra quelle finestre e faccia uscire quell’aria di chiuso che sta soffocando il suo partito. A questo punto serve guardarsi negli occhi, serve fare chiarezza, serve soprattutto assumersi le proprie responsabilità, ciascuno per ognuno. Anche perché e da buon fantino lo sa bene, è la città che chiede di guardare negli occhi chi ha il potere di decidere del suo futuro. Non lasci credere , come è già successo, che anche questa volta arrivano i Commissari del popolo a mettere le cose a posto. 
alberto nardelli