martedì 3 settembre 2013
Troppo Compagni
Silvio Berlusconi rimane amletico, oscilla tra ipotesi di rottura e più miti consigli che gli vengono suggeriti da amici, Violante e soci d’affari come Fedele Confalonieri ed Ennio Doris. Il Palazzo della politica italiana rimane in surplace, come fosse la Casa di Vetro di Gnassiana memoria, in attesa del 9 settembre o di un nuovo Sindaco. Brutta aria per le Feste dell'Unità che sono ritornate ad essere l'unico strumento per il finanziamento. Quando i compagni urlano e contestano "personalità" come Violante e Fassina, meglio chiudere bottega e foconi. Non era mai successo, non sono tanto le urla ma gli epiteti lanciati contro la casta giovena e vecchissima. La corrente grillina sta diventando maggioritaria dentro al miscuglio malriuscito dei barman democomunisti. Gli insulti riguardano il porcellum, il finanziamento pubblico e ...l'inciucio. La settimana prossima, la giunta per le elezioni del Senato si riunirà per istruire il procedimento intorno alla decadenza del Cavaliere dal suo seggio senatoriale, un voto sfavorevole all’ex presidente del Consiglio appare inevitabile, malgrado qualche impercettibile (?) apertura da Sinistro Violante si sia manifestata negli ultimi giorni.
Ma dovesse decadere, Berlusconi che farà? Farà cadere il governo o accetterà pacificamente di lasciare il Parlamento sperando in un provvedimento di clemenza, in uno scudo istituzionale del Quirinale? Il quesito appare insolubile e tormenta i pensieri di Berlusconi e di Enrico Letta.
Nel centrosinistra cominciano ad affermarsi rivoli di pensiero secondo i quali il dossier Berlusconi andrebbe affrontato in Senato, nella commissione per le elezioni, con la massima attenzione, prendendo tutto il tempo necessario a valutare la posizione dell’illustre condannato. Il semplice fatto che il destino del Cavaliere sia nelle mani di Dario Stefàno, un centrista... di Sel, lascia sgomenti, lo stesso partito ci ha regalato La Presidente Boldrini che non sembra ansiosa di ritornare dai profughi. Violante molto vicino a N...sembra abbia in mano anche diversi senatori, tra i tantissimi che non hanno nessuna intenzione di rinunciare alle diarie. Serve guadagnare tempo, ma dentro al partito definito democratico in ragione del casino imperante, si agita anche lo spettro del congresso. Franceschini dopo decenni di dalemismo, veltronismo, bersanismo e ..lettismo, va con Renzi. Sono le ragioni per le quali ancora milioni di italiani votano e voteranno Berlusconi. Il presidente della Repubblica potrebbe decidere infatti di commutare la pena alla quale Berlusconi è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione nell’ambito del processo Mediaset. Il vecchio gruppo dirigente democratico vorrebbe evitare di trasformare la battaglia congressuale in uno scontro su Silvio, non pochi dirigenti del Pd ritengono infatti un errore strategico qualsiasi apertura, seppur minima, nei confronti del Cavaliere. Sarebbe un regalo a Matteo Renzi che invece è un acerrimo nemico dopo il pranzo servito male ad Arcore. D’altra parte, in questo momento, la finestra elettorale è ancora aperta e Berlusconi può agevolmente utilizzare la minaccia elettorale come strumento di pressione politica sul Parlamento, sull’ala governista del Pd e sul Quirinale. Da questo impasse l’Italia politica non si muove di un millimetro. Si baratta l'Imu con il lavoro, si vive alla giornata che per loro è sempre milionaria, il Paese sprofonda alla stessa velocità della metropolitana riminese. L'ultimo capolavoro progettuale lasciato in eredità assieme a circa 400 milioni di debiti. Nessuno chiede come faremo a pagare la gestione di una stupidità su gomma, assessore Brasini faremo un Bando come per Reti Gas?