venerdì 3 maggio 2013

Indignati a Comando

Totalmente infondata appare la polemica contro la Svezia per la campagna pubblicitaria di cui si legge sulla stampa. Detta campagna è in effetti a favore di un parco giochi per bambini o ragazzini, quali Mirabilandia, Fiabilandia etc. Lo slogan pubblicitario, mostrando bambini scontenti, il parco è a Goteborg, dice pressapoco: " anche quest'anno alcuni bimbi svedesi saranno costretti a passare le ferie estive in Italia/ a Creta/ a Maiorca". Da notare che per Spagna e Grecia vi è la citazione esplicita della località mentre non si fa menzione di Rimini. Nell'"inventio" la campagna ricorda quella di una compagnia di crociere che mostrava due adulti piangere. Dunque: ma è evidente che non vi sia alcun intento denigratorio. Anzi i luoghi a cui lo spot si riferisce, sono quelli canonici nei quali gli svedesi vanno in vacanza nel Mediterraneo e come tali sono presentati; luoghi che accontentano adulti ma non possono essere paradiso dei bimbi come lo è evidentemente un parco giochi! Pertanto il messaggio nulla ha di denigratorio se si vuole fare un paragone è come se Mirabilandia invitasse gli italiani ad accontentare i propri bambini per un anno trascorrendo ivi le vacanze piuttosto che in ameni luoghi esotici tanto amati dagli adulti quanto indifferenti o peggio, e qui scatta l'artificio retorico della Iperbole con il pianto, ai bimbi. Se di qualcosa può essere accusata questa pubblicità è di scarsa originalità e carente fair play per il ricorso ai bimbi, non certo di denigrare le località che menziona ma anzi semai involontariamente di rivalutarle presentatondole come mete classiche amate dagli svedesi. Ben diverso sarebbe il caso in cui il committente fosse l'ente turistico svedese. Quindi, tempesta in un bicchier d'acqua, tanto rumore per nulla e soprattutto, oltre l'evidente equivoco, coda di paglia del locale assessore Galli 'capofila' degli indignati per la neppure citata Rimini. 
A. Amati