domenica 5 maggio 2013

La Moglie di Moratti

Raccontano che la Moglie di Moratti, prescritto presidente dell'Inter, abbia nella società più incidentata d'Italia, l'incarico di Art Director. mentre il Nostro sembra volere abbandonare il campo naturale del Centro Storico, suo antico palcoscenico. Preda ormai di una massa anonima proveniente da ogni paese, tantissimi extra comunitari, litigiosi e protagonisti di risse serali, aiutati dagli spacciatori. Il suo nuovo imperativo scenografico, a cui dedicare anima e bici, si chiama Lungomare. Pub, piste, notti, street sono gli ambiti nei quali si ritrova, viene riconosciuto ed accettato. Come puoi chiedere ad uno che non ha mai nemmeno lontanamente tentato una interpretazione lavorativa di occuparsi della crisi dell'Scm, dell'edilizia, del commercio, artigianato od interessarsi del traffico di S.Giustina, luogo nel quale non si fermerebbe neppure a prendere un caffè, come del resto in tutta Rimini Nord che non ama, ricambiato. Si è occupato di urbanistica togliendo la cannella del cemento ad un settore già morto. A lui Rimini va stretta, patisce i rompicoglioni consiliari ed anche i pochi pensanti del suo partito. Il trolley sempre pronto, ha già visitato più capitali che quartieri riminesi, le tivu cinesi se lo litigano, quelle di casa lo adorano dopo la minaccia seminarile. Spesso, ci dicono, emigra sulle colline riccionesi, non ha molto da imparare dal Nazareno, più cotto di lui, ma il suo seguito sembra apprezzare il panorama. Chiedersi quali possano essere le motivazioni che spingono un uomo a frequentare ambienti per giovani è cosa delicata, non ce la poniamo, per non passare da bacchettoni poco credibili. Fatta questa premessa e dovendo chiudere il pezzo, continuiamo a domandarci tra il triste e l'angosciato, come Rimini possa avere un futuro amministrata così da lontano, rispetto ai problemi reali. Un sistema complesso che sta crollando, pezzo dopo pezzo, necessita impegno, volontà, forza, convinzione e qualche idea che non sia sempre ludica. La cosa non può più essere sottaciuta, non possiamo continuare a veder disegnare bambi nei parchi e graffiti sotto i ponti. Un aeroporto pieno di debiti da fare invidia al Palas, mentre l'unica opera eseguita dovrebbe essere cancellata per assodata inutilità. Il suo Turquoise è durato qualche settimana, ha chiesto in regalo il lungomare e si dimentica della spiaggia. Le regole vengono addomesticate, interpretate, variate. L'unico strumento urbanistico legittimo è chiuso in un cassetto. Si procede a tentoni ed omelie. Aspettiamo da tempo una spallata benefica a questo potere che non è solo marcio ma pericoloso. Il MoVimento la sua parte l'ha fatta, sono impauriti, hanno reagito con il rinnovo dell'inciucio, a Rimini non l'hanno mai abbandonato. Gnassi pagherà anche per colpe ereditate.