Vige il più vigoroso segreto su quanto si è deciso nella riunione di maggioranza sul TRC, di martedì scorso, convocata dal Nazareno per fornire maggiori delucidazioni sulle azioni future che egli intende prendere per salvaguardare gli interessi della città. Ci saremmo aspettati, vista la forte pressione che l’argomento sta suscitando in citta e sulla stessa tenuta della maggioranzam ma soprattutto dopo aver ascoltato le numerose dichiarazioni di scetticismo e di forte contrasto più o meno pubbliche di molti consiglieri comunali che non hanno preso bene l’esito della riunione del comitato di coordinamento del TRC, un formale comunicato stampa. Uno di quelli, asettico e inconcludente, che per convincerci del suo bel fare il Nazareno pubblica nella sua bacheca ogni volta che all'alba canta il gallo. Tant’è! Ma dalle indiscrezioni che trapelano, qualcosa è però venuto fuori. Sembra che la riunione sia stata davvero incandescente e che gli stracci siano volati alti. C’è stato un confronto franco, mi dicono, anche se parlare di resa dei conti, sarebbe eccessivo. Si sono formati due schieramenti tra due diverse posizioni. Più forte e incazzata quella di chi radicalmente chiede al Nazareno di tirare fuori Riccione da questo pantano. Senza se e senza ma. Senza sia chiaro prevedere sconti o possibili compromessi. “Tiraci fuori dal TRC”. Punto. Labili e poco convincenti gli argomenti di coloro, pochi in verità, che invece hanno provato a dare manforte alla possibilità (speranza) di vedere riconosciute le richieste che il Nazareno vorrebbe portare, con maggior insistenza e come condizione a mantenere il suo avvallo all’opera, sul tavolo del Comitato di coordinamento. Alla fine a tarda ora, sembra si sia trovato un punto di accordo. Che poi è sempre quello. Al Nazareno sarebbe stato dato il mandato di trovare il modo di rendere possibile e praticabile un’uscita "sostanziale" dal progetto. Che vuol dire, ancora nessuno lo sa. Vedremo cosa ci dirà nei prossimi giorni il Nazareno. Ma quello che i più soprattutto si stanno chiedendo è se il Nazareno ha la capacità di fare quello che gli viene adesso chiesto. Una speranza che tutti confidano possa in qualche modo contare sulla professionalità e sulla determinazione di chi gli sta accanto e che da tempo intreccia su questo e in segreto percorsi impervi che a volte sembrano possibili.
alberto nardelli