lunedì 3 giugno 2013

Metodo Naturale o ..Soprannaturale?

Negli ultimi due o tre giorni i giornali del “Partito Unico”, praticamente tutti, festeggiano il “ritorno dell’Italia in serie A” con la “chiusura” della procedura UE per deficit eccessivo. Avvertono però che ci sono state poste certe “condizioni”. Proviamo a riassumerle. Lo si può tranquillamente fare in poche righe: 1) proseguimento del risanamento fiscale mediante “alleggerimento” dalle imposte sul capitale e sul lavoro (?) e “riforme strutturali sul mercato del lavoro” (??). 2) Dall’altro lato “inasprimento” dell’imposizione indiretta (IVA e accise) e sugli immobili. Morale: altroché abolizione dell’IMU . Altroché annullamento dell’aumento IVA. Va notato che su questi due “caposaldi” il PDL (o meglio Berlusconi...) ha fondato tutta la campagna elettorale di febbraio. E’ molto probabile che la consapevolezza del suo fallimento abbia influito sul bruttissimo risultato delle amministrative di maggio. Ma è altresì certo che questo a Berlusconi non interessa, preferendo mantenere comunque in vita il governo di larghe intese che dovrebbe assicurargli (?) l’incolumità giudiziaria. Salvo il sospetto, molto fondato, su chi al PD coi “ribelli” grillini stia lavorando a una maggioranza diversa. Ma questo è un altro discorso e lo vedremo tra breve. 3) Infine però, dopo il gaudio della “promozione-ritorno in serie A”, l’analisi di tutti i soloni al nostro capezzale diventa impietosa. 2013 con PIL in ribasso dell’1,8% (a inizio anno avrebbe dovuto essere un anno “pari”) aumento ulteriore della disoccupazione di 0,7% 0,8% punti, in soldoni 300.000/400.000 disoccupati in più; stagnazione cioè crescita zero fino al 2018. anno nel quale un po’ misteriosamente dovrebbe farsi avanti una crescita “impetuosa” (4% annuo fino al 2030) naturalmente a condizioni che l’esorcismo, di qui al 2018 venga correttamente recitato. Infine la UE raccomanda l’attuazione della “madre di tutte le battaglie” e cioè l’attuazione del Fiscal Compact cioè il rientro nei prossimi vent’anni del deficit pubblico dal 134% (dato stimato 2014) al 60%, obiettivo fissato dall’arcinoto Trattato Internazionale approvato la vigilia di Natale 2012 dal governo Monti e da un parlamento semivuoto. Fino a qui niente di nuovo, direte. In realtà qualcosa di nuovo c’è. E di grosso. Anche se come sempre accade in Italia nascosto tra le righe. L’ISTAT nell’imminenza dello starting di questa dura (a dir poco) maratona predisposta dagli esorcisti/ eurocrati ha effettuato una simulazione del quadro necessario per raggiungere l’obiettivo. Anche il più sprovveduto sa che per un calcolo del genere occorre prevedere due incognite: la prima la crescita del PIL, la seconda il tasso medio nel periodo (vent’anni) del costo del debito. Costo interessi s’intende. L’ipotesi ISTAT è di una crescita media dell’1% (partendo ripetiamo da un 2013 a –1,8% e da un triennio 2014-17 a zero...). Quanto al costo interessi del debito viene presunto nel 4%, qui l’ISTAT si è evidentemente basata sul dato dell’ultimo anno con uno spread di 200/240 punti sull’interesse pagato dal Bund tedesco. Questa incognita ci sembra ragionevole e realistica. Ebbene ora abbiamo tutti i dati, salvo uno, importantissimo per risolvere l’equazione. Essa può essere risolta ipotizzando il rateo di aumento necessario della pressione fiscale in relazione al tempo previsto (i famosi vent’anni). Ebbene? Tenetevi forte: l’ISTAT non ha il coraggio di dire di quanto dovrebbe aumentare la pressione fiscale per raggiungere l’obiettivo nei vent’anni. Fa un altro ragionamento/simulazione: aumentando la pressione fiscale dello 0,4%, anno dopo anno, per raggiungere l’obiettivo ci vorrebbero 80 anni! Dicevamo non ha il coraggio di fare la simulazione sui vent’anni previsti dal trattato e ne il coraggio ce l’abbiamo noi. Per raggiungere l’obiettivo occorrerebbe aumentare la pressione fiscale dell’1,6% annuo cioè del 32% al netto di tutti gli aggiustamenti, che di solito avvengono in negativo, ma che possiamo anche ipotizzare in positivo. Vorrebbe dire che la pressione tributaria dovrebbe attestarsi attorno al 77% -78% (quella dichiarata non quella reale, ovviamente...). Conclusione: con questi dati, salvo ipotesi ancora peggiori fatte proprio ieri dal famoso Daniel Gros, l’economista tedesco diventato una star della TV italiana, esistono solo due metodi per salvare l’Italia: quello naturale e quello soprannaturale. quello naturale è che dal cielo scenda l’Arcangelo Gabriele mandato dall’Onnipotente portando con sé un migliaio di miliardi di euro. Quello soprannaturale è che l’Italia applichi le ricette e/o esorcismi che dir si voglia dei sapienti di Bruxelles. Dei due metodi quello che ha migliori “chances” è il primo.
 Il Cancelliere
PS
Consiglierei a Lugaresi di suggerire al suo amico Grillo di occuparsi meno delle diarie della sua piccola banda di miracolati in Parlamento, molti dei quali già in cerca di altra sistemazione e un po’ più di euro e delle follie dell’asse Bruxelles – “Partito Unico”. E’ più difficile ma ne guadagnerebbero lui e forse l’Italia. Diversamente è meglio sperare nella soluzione “naturale”; è più probabile, aspettando l’Arcangelo Gabriele.