sabato 1 giugno 2013

Rimborsi Elettorali

Facile attaccare il Movimento su diarie e scontrini, mettendo in crisi il cittadino parlamentare estratto nella lotteria domestica degli attivisti. Molto più arduo rispondere alle aspettative che il grillismo ha aperto nelle coscienze degli italiani. Lo ha capito il Pd che per il momento ha messo in cassa integrazione 180 dipendenti, un piccolo antipasto della casta destinata a scomparire. Sono la foglia di fico dietro alla quale si nasconde un problema di portata nazionale che fa riferimento al bilancio dell'intero partito. Dentro c'è tutto, storia e cronaca, autostrade e cooperative, panforti e banche, celati per anni dietro ai foconi delle salsicce di Fraternali ed alle tessere. La questione è assai più grave di quanto possa apparire, partendo da Berlusconi che non conosce l'età di Ruby ma sa bene che per i compagni nel governo dell'ammucchiata, significa la fine della potenza organizzativa. quella che ha permesso loro di salvarsi nelle ultime elezioni. Il controllo dello zoccolo passa per l'apparato che tutte le mattine apre la bottega post comunista. Potremmo citare decine e decine di compagni riminesi che ancora svolgono questo lavoro. Non sono a diretto libro paga, ma tengono famiglia che dipende dal partito. Sarebbe bello che qualche iscritto all'ordine dei veri giornalisti si addentrasse nella giungla partitica. L'albero genealogico con tutti i rami, fino ad arrivare ai prezzolati che scrivono per sopravvivere. Quelli che lanciano ai Grillini le accuse più infamanti sulla loro impreparazione. Allora chi è meglio, un innocente ed onesto cittadino che per la prima e forse unica volta sale le scale del Parlamento assaporando meno di un quarto del lauto pasto o le centinaia di parlamentari al quinto, sesto, settimo ed ottavo mese di gravidanza con i nostri soldi? Grillo può avere, le ha, molte colpe, però un merito indiscusso, non cancellabile, lo ha già incassato. Ha cambiato la storia e la morale in un paese di merda. Nel Pidi a nessuno, nemmeno al Migliore, piace interpretare la parte della vecchia impresentabile casta. Esiste anche una questione tecnico-giudiziaria, inquadrata dalla Corte dei Conti ed ancor meglio dalla sentenza nei confronti dell'ex tesoriere della Margherita. Richiamando la Legge sui Rimborsi Elettorali, ha acclamato che trattasi di risorse pubbliche finalizzate al costo reale, rendicontato delle campagne elettorali. Ragion per cui i soldi ed i beni derivanti, sottratti a Lusi non torneranno alla Margherita, ma allo Stato. Un quadro d'insieme che mette il Movimento nella ideale condizione di chiedere attraverso la Corte dei Conti od una semplice e doverosa denuncia che le stesse verifiche vengano effettuate in tutti i partiti. Non chiediamo al tesoriere del Pidi di pentirsi come un Balotelli, riconoscere il dramma dei dipendenti del partito è come ammettere l'illecito. Una preghiera alla proprietà giornalistica del pidi, provate per due giorni a dimenticare Crimi e Lombardi od il nascente InterGruppo e dedicatevi a questa questione, sempre che BarbaPapà lo faccia fare. Il Popolo Sovrano ha decretato la morte del finanziamento, voi volete solo quella del MoVimento.