lunedì 9 marzo 2015
Una lancia spezzata
Penso proprio di essere nelle vesti adatte per spezzare una..lancia in favore della Giulia Sarti. Nei giorni scorsi, ma l'ho notato solo adesso, una delle tre testate locali rimaste, ha dato "grande" risalto, come fosse una lettera di Gnassi, al reddito percepito dalla Giulia Sarti in qualità di onorevole a 5S. Particolare disturbante ed irritante i padroni giornalistici del Pd. La Giulia ha commesso il peccato di passare da un reddito zero a 80 mila euro che è il compenso che spetta ad uno dei 900 parlamentari italiani. E' una vergogna. Consapevoli di questo, gli eletti del MoVimento, hanno deciso e quasi tutti obbedito, che gran parte di questo fiume di denaro venisse dirottato verso aiuti alle piccole imprese. Comportamento usato anche dalla Giulia, ma nell'articolo non vi è menzione. Non è un refuso. Atto riparatore, che non perdona l'antico peccato di prebende scandalose e vitalizi mostruosi, non addebitabili alla loro volontà, anzi. Naturalmente Arlotti e la Petitti erano cittadini benestanti anche prima. Per loro il confronto non vale. La Giulia Sarti, giovanissima ed appena laureata, non aveva uno zio premuroso o trovato l'Acqua di Romagna giusta, solo la fortunata estrazione in una particolare lotteria che ha premiato tanti altri al punto di farli diventare la prima forza del Paese. Mi sono stancato di pubblicare moralistici predicozzi al giornalismo riminese, reo di vivere con le veline del Palazzo di Vetro. Non sono peggiori degli altri ma, come si dice, ci affidiamo al mercato. Credo che i cittadini di Rimini abbiano capito che ci sono mille alternative per spendere meglio un..euro. Il caffè è una di quelle.